Lintelligenza artificiale (AI) ha raggiunto in modo tentacolare qualunque disciplina giuridica. Non è certamente da meno il diritto della proprietà intellettuale in quanto insieme di istituti per antonomasia consacrati alla promozione e alla tutela della creatività e dellinnovazione in parte riferibile agli sforzi umani, in parte a quelli imprenditoriali , nelle sue prismatiche sfaccettature. Di qui lurgenza di interrogarsi sulla tenuta del quadro normativo vigente, mettendo a confronto le soluzioni percorribili de iure condito rispetto a quelle prospettabili de iure condendo.
Il volume si apre con la disamina delle liaisons dangereuses tra diritto dautore e AI, sia generativa che non generativa, e in particolare di come la progressiva deumanizzazione dei processi creativi e ispettivi stia ridefinendo i contorni tra lautore, la sua opera e le forme di utilizzo della medesima consentite.
Simili interrogativi riguardano poi il diritto dei brevetti. Invero, lAI diventa strumento di ausilio e di valutazione dellinventività, oltre ad essere essa stessa potenzialmente eleggibile per la privativa brevettuale. La controversa spiegabilità degli algoritmi di AI pone inoltre un riflettore sulla ricerca di uno standard di trasparenza condiviso nellambito delle invenzioni cd. AI-aided al fine di mantenere un rapporto bilanciato tra la tutela brevettuale e lalternativa del segreto commerciale.